Si avvicinano le feste (e i regali di Natale) e l’ormai famoso, anche dalle nostre parti, “Black Friday”, il giorno, diventato settimana, del super shopping che dà il via, con forti sconti, alle spese per i regali.

E’ il momento in cui un po’ tutti coloro che propongono prodotti, che si tratti di un negozio, di una bottega di artigianato, o di hobbisti, si chiedono se sia il caso o meno di aderire, di ritenersi parte di questo circuito, insomma sia i propri clienti se lo aspettino.

Quello di cui ti voglio parlare in questo articolo riguarda la differenza tra le esperienze di acquisto dei consumatori, e del perché non devi temere Amazon, né tantomeno ritenerlo un tuo concorrente.

Facciamo un’introduzione con un po’ di dati, tratti dalla ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano “eCommerce e Retail: verso modelli più integrati”.

Nell’anno della pandemia globale anche in uno dei Paesi rimasti più indietro per quanto riguarda il commercio elettronico (sì… il nostro) si è vista una forte crescita dello shopping digitale. Un po’ per necessità – e infatti il settore che ha segnato l’incremento maggiore +56% è stato quello del Food&Grocery (i supermercati insomma), un po’ perché prendendo dimestichezza più persone si sono abituate ad usare i sistemi di pagamento digitale, le email, le app, un po’ per il maggior tempo libero passato in casa, spesso davanti a uno smartphone (il mobile commerce rappresenta il 56% degli acquisti online totali), l‘eCommerce in Italia si stima sia cresciuto in media del 26%.

Se ti occupi di abbigliamento, artigianato o editoria, questi sono settori che hanno avuto una crescita sotto media. Perché?

Il motivo che ci preme di più evidenziare qui, e che ci porta al punto di questo articolo si riassume in una parola: relazione.

Relazione con il capo, col tessuto, con la vestibilità, col materiale.

Relazione col venditore, artigiano, creatore.

Ecco qui la differenza fondamentale, quella per la quale, proprio per la nostra cultura e il nostro amore per il bello, per il consiglio, per i rapporti umani – quelli che ci mancano tanto ora – preferiamo ancora comprare da negozi anziché da un sito senza dietro una storia personale.

Relazione nel 2020 significa social e digital.

Non possiamo vederci, se non in modo fugace e limitato, ma questo non impedisce a te e al tuo negozio di continuare la relazione col cliente, e anzi, ti aiuta a trovarne di nuovi, anche fuori dal tuo quartiere.

Gli strumenti obbligatori per creare la relazione:

  • un sito proprietario, col nome del tuo negozio, le informazioni sulla sua storia, la sua offerta e le sue caratteristiche, la localizzazione geografica e le recensioni dei clienti
  • account social sulle due piattaforme più diffuse, Facebook e Instagram
  • attivazione dei sistemi di pagamento digitale, Paypal e Satispay
  • convinzione che ne valga la pena e che i risultati arriveranno

E poi:

  • un eCommerce (integrato nel sito – la scelta migliore – oppure su una piattaforma come Shopify o Bigcartel)
  • una community creata intorno alla storia tua e della tua attività
  • le possibilità di vendita su Instagram anche senza un eCommerce (approfondisci qui e metti subito in pratica)

Ho indicato tra i must have un sito, anche molto semplice, come quello che ti propongo nel pacchetto Digital per piccole attività, perché rappresenta una patente di credibilità. Anche chi non conosce il tuo negozio sarà più facilmente propenso a fidarsi e comprare se vedrà che esisti davvero, che hai un sito, con le foto e l’indirizzo, e le recensioni.

Una volta partiti da questa base potrai decidere se creare anche uno shop online, sicuramente l’opzione più comoda, oppure vendere sui social, attraverso i messaggi diretti, canale da utilizzare sempre e comunque per la famosa relazione, per fare vere e proprie consulenze di vendita e fornire consigli personalizzati.

Le grandi piattaforme come Amazon, ma anche Zara, HM, non possono essere messi sullo stesso piano del negozio del quale vediamo l’anima, conosciamo la persona che lo ama e lo cura, che sceglie i prodotti, li abbina e li pensa in base ai nostri gusti.

Le prospettive per il prossimo futuro

Portare online il proprio negozio oggi ci offre anche altri vantaggi, vediamone un paio.

Quando la fase critica sarà passata, per qualche tempo dovremo comunque scaglionare gli ingressi nei negozi. Il rapporto creato online con i clienti consentirà ad esempio di effettuare prenotazioni orarie per l’accesso al negozio, o il servizio di pick up del capo scelto sui social, sempre su prenotazione.

All’interno di comunità locali è possibile unire le forze tra commercianti per consentire un carrello spesa unico per diverse attività (con un unico eCommerce ad esempio), oppure ottimizzare le spedizioni con un servizio locale dedicato.

Patricia di Maclò Milano usa tantissimo Instagram. In questo modo ha tenuto in piedi la sua attività durante i lockdown nella zona rossa milanese, occupandosi di consigliare le clienti affezionate e nuove, e delle spedizioni. Ha un sito vetrina che le consente di fornire le informazioni base e account social. Il più efficace, appunto, Instagram.

La sua scelta è stata quella di non vendere attraverso un eCommerce, ma di mantenere il rapporto diretto con le persone. Le ho chiesto quali sono state le motivazioni della sua scelta:

“Non avere un e-commerce vero e proprio ha i suoi svantaggi, è vero, ma mi permette di occuparmi personalmente della vendita online consigliando le mie clienti e studiando con loro taglie e colori adatti: si evita l’inconveniente di resi e cambi e siamo tutti felici quando l’ordine che vi viene consegnato è esattamente quello che stavate cercando ❤️ io più di voi ❤️”.

Grazie Patricia, la tua scelta ti porta i frutti che desideri!

Entrate nel suo negozio, qui.

Vuoi portare anche tu il tuo negozio online? Fissiamo una telefonata per capire quale sia la strada più giusta per te.