Ho tenuto nel cassetto questo articolo per un bel po’, nell’attesa che il quadro mi fosse più chiaro e che avessi avuto modo di confrontarmi con altre persone su questo tema.
L’indipendenza femminile è un argomento sempre più sentito (finalmente! ah ma ops… siamo nel 2022, davvero abbiamo ancora bisogno di parlarne?) e, diciamocelo onestamente, lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno.
Ho cercato nel tempo di capire quali siano le aree di maggiore difficoltà e le modalità per poter uscire, o almeno far uscire più donne possibili da una situazione di costante dipendenza.
Essere relegate a ruoli domestici, non scalare le vette aziendali, doversi sempre accollare tutto il lavoro, fuori e dentro casa. Sono le condizioni che accomunano moltissime tra di noi, ma, diciamo la verità, ci sono tante cose che deleghiamo perché rientrano nell’immaginario collettivo, tra le “cose da uomini“, mettendoci così da sole di paletti che alla lunga creano solchi.
Gestire un business, imparare tutto quello che riguarda tasse e fisco, possedere a proprio nome conti, carte e modalità di pagamento, intestarci quello che ci spetta.
Mi trovo spesso, e lo riscontro con altre professioniste, a vedere come noi donne abbiamo timore nell’occuparci di temi come la nostra gestione finanziaria, partendo dalla semplice apertura di un conto corrente o di un Paypal, passando dall’intestazione dell’azienda, fino alla conoscenza dei metodi di pianificazione di risparmio, pensione integrativa ecc…
Pensare che siano temi da delegare al mondo maschile fa parte di quel pregiudizio a causa del quale le donne sono numericamente inferiori nelle università scientifiche (“le donne sono più portate per le materie umanistiche”…), pregiudizio che porta con sé conseguenze importanti, ovviamente a nostro svantaggio. Leggi qui un interessante articolo che spiega bene quante conseguenze negative si porti dietro.
Da queste riflessioni è nato quello che mi piace pensare sia un po’ il mio motto “apprendi per essere libera”, e da qui si sviluppano alcuni progetti che girano intorno al mondo della formazione al femminile.
Sono convinta che la libertà nasca dalla conoscenza degli strumenti che ci permettono di gestire lavoro e finanze in modo indipendente.
Basandomi su questa convinzione ho pianificato il mio modello di business, che prevede sempre una parte di accompagnamento, sia quando si tratta di corsi che quando si tratta della creazione di un sito. La formazione, secondo me, ha un ruolo fondamentale quando è personalizzata e individuale.
Il suo obiettivo non è diventare perfetta in quel settore, ma apprendere le basi e i meccanismi per poter gestire parti del processo del business, capirne le potenzialità, conoscere tutte le possibilità esistenti. Il tutto in affiancamento.
Il progetto di cui faccio parte, che sposa esattamente quest’etica è da Donna a Donna Project: un collettivo di professioniste della comunicazione digitale nelle sue diverse sfumature, accomunate dal desiderio di formare donne in modo dedicato, per consentire la crescita delle loro attività professionali.
Ti ho incuriosita? Guarda qui la nostra Academy.
Non finisce qui, perché mi piacerebbe molto approfondire il tema dell’educazione finanziaria al femminile, e non è detto che non arrivino novità in questo senso. Ti piacerebbe approfondire questo tema? Fammelo sapere!
Scrivi un commento